Roma Flaminio : Guido Reni district il Nuovo polo della città della scienza
Un’operazione immobiliare gestita da CDP , con concorso vinto dallo studio Vigano’ di Milano, in previsione agli strumenti del PRG di Roma per la pianificazione urbanistica dei nuovi tessuti da riqualificare al Flaminio. Al posto delle ex caserme di via G. Reni di fronte al museo MAXXI, nascerà un moderno quartiere con Polo civico pubblico e spazi per la cultura scientifica.
I nuovi spazi residenziali, commerciali e direzionali contribuiranno al cambiamento della morfologia del quartiere Flaminio, aumentandone l’appeal e contribuendo a rinforzare l’identità di Polo Culturale della città di Roma. Leggi l’articolo completo

“Progetto Flaminio” per la nuova area della Città della Scienza - Studio Viganò

L’area oggetto di riqualificazione (area militare nel quartiere Flaminio, acquisita da CDP è già oggetto di un intenso programma di rigenerazione e trasformazione: il programma urbanistico prevede infatti di collocare circa 35.000 mq di residenze, 10.000 mq per strutture ricettive e commerciali, 14.000 mq di spazi e attività pubbliche, insieme alla nuova Città della Scienza. La struttura urbana proposta ritrova la porosità negata dai grandi recinti militari, stabilendo una continuità importante tra i due assi del tridente (cioè viale Pinturicchio a Nord e viale Vignola a Sud), coinvolgendo la piazza del Museo Maxxi. Proprio in continuità con lo spazio del museo, la Città della Scienza sarà posizionata a Nord-Est. Le attività commerciali saranno collocate al livello stradale verso via Guido Reni, mentre la parte più interna dell’area sarà dedicata ai servizi di carattere pubblico. I livelli superiori degli edifici ospiteranno le funzioni residenziali, mentre un Hotel sarà collocato sul limite Sud‐Est della zona, lungo l’asse parallelo a via Guido Reni. Nel loro insieme, i due edifici e la strada su cui si affacciano costituiranno una nuova centralità urbana. Via Guido Reni potrà diventare una strada lenta e alberata, con ipotesi di trasporto pubblico, con un solo asse carrabile perpendicolare.



Il progetto di Vigano’ propone un modo di essere della città .
Il principio insediativo richiama elementi di continuità e di distanza dalla variegata tradizione insediativa riunita in questa parte di Roma .
Esso infatti intende criticare l’isola di chiusi , l’impermeabilità totale, le strade private degli isolati ad esempio lungo viale Pinturicchio, ma replica l’articolazione degli spazi aperti di villa riccio;
non intendendo proporre come in quel caso un’ennesima enclave nel quartiere olimpico, riprende la generosità dello spazio pubblico ma non la forte dicotomia tra spazio pubblico e semipubblico .
Trattamento degli spazi aperti, geometrie, chiusura e apertura, contribuiscono a definire un modo di essere della parte nella città.
Il principio insediativo non si esaurisce in una giacitura, ma si compone di una struttura di spazi aperti pubblici che valorizza la via Guido reni, una passeggiata per il ponte della musica e la riserva di Monte Mario a ovest e la collina di villa Glori a est ; stabilisce una continuità importante tra i due assi del tridente, via Masaccio a Nord, b a sud , coinvolgendo la piazza del Maxxi.
( Fonte : Studio Vigano’, Progetto Flaminio per la città della scienza )
